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Buoni benzina per i lavoratori del settore privato: non tassati in capo ai dipendenti e integralmente deducibili dal reddito d’impresa

Pronte le istruzioni destinate ai datori di lavoro del settore privato. Buoni erogabili solo nel 2022 e fino a 200 euro per lavoratore

Buoni benzina per i lavoratori del settore privato: non tassati in capo ai dipendenti e integralmente deducibili dal reddito d’impresa

Pronte le istruzioni per i datori di lavoro del settore privato che intendono erogare ai propri dipendenti i buoni benzina introdotti – col decreto-legge numero 21 del 2022 – per contenere gli impatti economici dovuti all’aumento del prezzo dei carburanti. I bonus, che possono essere erogati solo nel 2022 e fino a un massimo di 200 euro per lavoratore, non sono tassati in capo ai dipendenti e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa. Con una circolare ad hoc l’Agenzia delle Entrate specifica quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione e le regole da seguire nel caso in cui siano riconosciuti come premio di risultato. In base alla norma, possono accedere al beneficio i datori di lavoro privati. Rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri dipendenti. Sono invece escluse dall’agevolazione le amministrazioni pubbliche. Quanto alla categoria di lavoratori destinatari dei buoni benzina, è essenziale che si tratti di titolari di reddito di lavoro dipendente. Considerato che la norma è volta a indennizzare i dipendenti di datori di lavoro privati dei maggiori costi sostenuti a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti, i buoni possono essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali. (Comunicato del 15 luglio 2022 dell’Agenzia delle Entrate)

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