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‘Certificato verde’, il controllo elettronico non viola la riservatezza delle persone

Nessun pericolo per i dati personali dei cittadini. Unico obiettivo della lettura tramite app è verificare l’autenticità della certificazione

‘Certificato verde’, il controllo elettronico non viola la riservatezza delle persone

Nessuna violazione della privacy col controllo elettronico della ‘certificazione verde’ rilasciata a chi si è sottoposto all’intero ciclo vaccinale. Questo il punto fermo fissato dai giudici del Consiglio di Stato chiamati ad esaminare le istanze – ratificate con due differenti ricorsi – di alcuni docenti, istanze mirate ad ottenere la sospensione del decreto – datato 6 agosto 2021 – con cui il Ministero dell’Istruzione ha imposto al personale – docente e non docente – della scuola di accedere negli istituti solo avendo con sé il proprio ‘certificato verde’. Diverse le perplessità manifestate dai docenti, i quali si sono soffermati anche sulla possibile violazione della privacy connessa al controllo elettronico della ‘certificazione verde’. Su questo punto i giudici hanno ribattuto ponendo in evidenza il pieno recepimento, su questo delicato fronte, delle indicazioni fornite dal Garante per la privacy. Soprattutto, però, i magistrati hanno escluso che la lettura elettronica del ‘certificato’ possa rappresentare un pericolo per i dati personali dei cittadini, poiché essa, effettuata con app dedicata, esclude ogni conservazione o conoscibilità del dato identitario del soggetto, ma consente esclusivamente l’accertamento dell’autenticità del ‘certificato’. (Decreto 5950 del Consiglio di Stato del 30 ottobre 2021)  

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