Ispezione dei militari del N.A.S. nel ristorante: il proprietario può ottenere l’accesso al verbale e all’esposto che ha poi portato al controllo
Fondamentale garantire il diritto di accesso in funzione difensiva, ossia l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici

Visita ispettiva, da parte dei militari del N.A.S., in un bar-ristorante. Legittima la richiesta avanzata dal titolare del locale e mirata ad ottenere l’accesso al verbale di sopralluogo ed a tutti gli atti propedeutici, compreso l’esposto da cui è stata avviata l’attività ispettiva. Deve comunque essere garantito ai richiedenti l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici, purché sia dimostrata una effettiva necessità di tutela di interessi che si assumano lesi. Ebbene, nel caso preso in esame dai giudici, non vi sono dubbi: il titolare del locale vanta un interesse personale, concreto ed attuale alla ostensione su ispezioni riguardanti controlli sanitari i cui esiti potrebbero portare a sanzioni amministrative legate all’eventuale provvedimento in fieri. Impossibile escludere l’ostensione della documentazione richiamando la norma secondo cui gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto fino a quando l’imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari. Anche perché, osservano i giudici, in questo caso non risulta alcun procedimento penale a carico del rappresentante legale della società proprietaria del locale. E di conseguenza è illegittimo il diniego dell’accesso agli atti richiamando solo l’interessamento. (Sentenza 551 del 23 giugno 2022 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio)