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Niente affidamento ai nonni se manca il legame affettivo coi minori

L’affidamento eterofamiliare può essere disposto quando, all’esito di un’accurata istruttoria, emerga che i parenti disponibili all’affidamento non hanno un rapporto significativo con i minori e non sono in grado di rispondere adeguatamente ai loro bisogni specifici

Niente affidamento ai nonni se manca il legame affettivo coi minori

In materia di affidamento temporaneo dei minori, il criterio di preferenza per l’affidamento intrafamiliare rispetto a quello eterofamiliare non ha carattere assoluto, dovendo sempre prevalere l’interesse superiore del minore. Pertanto, l’affidamento eterofamiliare può essere disposto quando, all’esito di un’accurata istruttoria, emerga che i parenti disponibili all’affidamento non hanno un rapporto significativo con i minori e non sono in grado di rispondere adeguatamente ai loro bisogni specifici, o quando il collocamento presso di loro potrebbe compromettere la stabilità psico-emotiva già raggiunta in altro contesto dai minori. In questa ottica, quindi, la valutazione dell’idoneità dei familiari all’affidamento dei minori deve considerare non solo le loro attuali capacità genitoriali o paragenitoriali, ma anche la qualità e la significatività del loro rapporto pregresso con i minori, nonché la loro capacità di riconoscere e rispondere ai bisogni specifici dei minori. Questa la prospettiva tracciata dai giudici (ordinanza numero 6581 del 12 marzo 2025 della Cassazione), i quali hanno perciò respinto le obiezioni sollevate da una nonna e un nonno a fronte della decisione di affidare le nipotine ad un’altra famiglia, negando loro la possibilità di accoglierle. Analizzando la specifica e delicata vicenda, per i giudici è palese l’inidoneità dei nonni ad essere individuati quali affidatari dei minori, a fronte di un inesistente legame affettivo significativo nonni-nipoti e alla luce dei bisogni speciali di una bambina., della tenera età dell’altra bambina e della situazione complessa preadolescenziale della ragazzina più grande. In sostanza, i nonni non solo non facevano parte della quotidianità dei nipoti, ma non avevano neppure una frequentazione assidua con loro. Logico, quindi, secondo i giudici, ritenere l’affidamento ai nonni non rispondente all’interesse dei minori e allo scopo di garantire loro adeguata assistenza ed equilibrato sviluppo.

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