Sollecito di pagamento inviato alla moglie del cliente: multata la finanziaria
Evidente l’illecito compiuto rendendo nota alla donna la situazione di insolvenza del marito

Il mancato pagamento di un debito va considerato un dato personale che non può essere reso noto liberamente ad altre persone, inclusi i familiari del debitore. Per questa ragione il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato una società finanziaria, rea di avere inviato un sollecito di pagamento alla moglie di un cliente. Il Garante tiene a precisare che la banca o la finanziaria non possono far conoscere a familiari, colleghi di ufficio o vicini di casa di un debitore la situazione di insolvenza in cui egli versa. E una tale illegittima comunicazione, tenuta a volte per esercitare indebite pressioni sul debitore e conseguire il pagamento della somma dovuta, viola il principio di liceità nel trattamento dei dati personali. Consequenziale la multa di 10.000 euro nei confronti di una finanziaria che aveva inviato un sms alla moglie di un cliente in ritardo con i pagamenti. Il debitore, titolare di tre finanziamenti, ha lamentato la violazione della propria riservatezza da parte della società che aveva contattato più volte la moglie, garante per uno dei tre prestiti, ma, per la cronaca, non di quello per cui veniva sollecitato il recupero del credito. (Ordinanza del 7 aprile 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)