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Salva la ‘Casa del postino’, location utilizzata per il film di Troisi sul poeta Neruda

Smentito l’annullamento in autotutela di un titolo edilizio illegittimo. Necessario tenere comunque conto, secondo i giudici, del valore di bene culturale dell’immobile

Salva la ‘Casa del postino’, location utilizzata per il film di Troisi sul poeta Neruda

Escluso l’abuso edilizio (ed esclusa, quindi, la realizzazione non autorizzata) in merito alla cosiddetta ‘Casa del postino’, ossia l’immobile in cui è stato ambientato il famoso film ‘Il postino’, relativo ad una parte di vista del poeta cileno Pablo Neruda e interpretato da Massimo Troisi.
Questa la posizione assunta dai giudici (parere dell’8 aprile 2025 del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia), i quali precisano che, ai fini dell’eventuale annullamento in autotutela di un titolo edilizio illegittimo, occorre ponderare i contrapposti interessi pubblici e privati nonché tenere conto del valore di bene culturale dell’immobile, se riconosciuto, come in questo specifico caso, dall’amministrazione comunale nel corso del tempo.
Facendo poi riferimento alla ‘Casa del postino’, i giudici precisano che il valore dell’immobile può legittimamente fondarsi su un oggettivo e significativo interesse culturale, anche a causa dell’intrinseco legame con la storia della moderna cultura cinematografica e, in via mediata, con la storia della poesia e dell’arte.
Per fare chiarezza, comunque, i giudici osservano che, a prescindere da ogni considerazione in merito alla sussistenza o meno di originari vizi dei titoli edilizi rilasciati, nel provvedimento contestato, emesso dal Comune, non vengono evidenziate le condizioni previste dalla norma della legge generale sul procedimento amministrativo per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio di provvedimenti amministrativi illegittimi, e ciò in considerazione del lasso di tempo trascorso dall’adozione dei provvedimenti che il Comune intende annullare e della mancanza di adeguata motivazione sulla sussistenza di ragioni di interesse pubblico (da ritenersi prevalenti in esito alla comparazione con gli ulteriori interessi sia pubblici che privati che vengono in evidenza nel caso specifico) che renderebbero necessario l’annullamento di tali atti.
Solo sotto tale profilo, ossia la ponderazione dei contrapposti interessi, vi è la necessità, sottolineano i giudici, che il Comune tenga conto, comunque, del valore di bene culturale dell’immobile preso in esame. Anche tenendo presente, poi, che le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo hanno manifestato ripetuto interesse per l’immobile, valorizzandone il rilievo di bene culturale e mai accennando alla sua eventuale abusività, tanto da ipotizzare, addirittura, nel 2022 un museo del cinema partendo dalla ‘Casa del postino’.
Impossibile, poi, secondo i giudici, nella ponderazione degli interessi, ignorare la circostanza che nell’immobile è stata ambientata l’opera cinematografica ‘Il postino’, diretta da Michael Radford nel 1994 e in cui Massimo Troisi, noto attore napoletano, si è esibito nella sua ultima interpretazione, poco tempo prima della sua morte. Quindi, la ‘Casa del postino’ ha assunto, secondo i giudici, un oggettivo e significativo interesse culturale, a causa del suo intrinseco legame con la storia della moderna cultura cinematografica e, in via mediata, con la storia della poesia e dell’arte. Anche perché l’immobile è, nella finzione scenica, la residenza del poeta Pablo Neruda dove il postino – interpretato da Massimo Troisi – si reca per consegnare la posta e ascoltare le bellissime parole del poeta, e così l’immobile rimanda oggi immediatamente non solo alla notissima figura dell’attore italiano Troisi ma anche alla poesia internazionale ed eterna di Pablo Neruda.

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